Le spese relative ai consumi di Acqua, come ripartirle al meglio?

Lo Sappiamo sono un’altra tipologia di spese che incidono nel bilancio di chi vive in condominio, e spesso ingenerano malumori.

Le spese di consumo Acqua, come ripartirle al meglio?

L’acqua è un costo che potrebbe anche essere insignificante, ma spesso dietro somme spesso ininfluenti si possono nascondere insidie che possono dare origine a spese impreviste molto importanti. Una di queste insidie sono le piccole perdite, spesso non rilevate ma che possono, nel tempo arrivare anche a somme imbarazzanti.

Si sà l’acqua è fedele, un modo diverso di affermare come il vecchio detto “non ha le corna” sia sempre più adeguato che mai. Una perdita irrilevante, oggi lo è ma domani ? Il tempo di ricevere un paio di bollette di conguaglio e già spesso è passato un anno prima di accorgerti che hai consumato qualche migliaio di € nel terreno, si quel terreno da cui passa la tubazione d’acqua che arriva in condominio dopo il contatore del fornitore per diramarsi nelle varie unità.

Notizie di questi mesi informano che la delibera Arera ha inoltre imposto l’aggiornamento delle tariffe e da scaglioni passiamo a scaglioni di fasce per nucleo familiare.

Anni fa, Le spese relative ai Consumi Acqua venivano ripartite nei modi più disparati.

Tutto era più semplice per noi amministratori.
Non serviva occuparsi di impianti che in teoria non ci competevano.

A Millesimi: Si sommavano tutte le spese e si ripartivano per i mm. conteggio alquanto banale.
Se vi ricordate, le principali lamentele riportate all’amministratore di condominio erano proprio quelle attinenti lo spreco di molti condòmini.

  • chi irriga il giardino
  • chi si fa 4 docce al giorno
  • chi innaffia i fiori sul balcone
  • chi è sempre in palestra
  • chi lava l’auto nel cortile
  • chi pulisce il portico con l’acqua corrente
  • chi riempie il camper d’acqua
  • chi la doccia la fa sempre dalla mamma
  • etc.

E così vennero studiati sistemi sempre più vicini alla realtà, ritenuti in alcuni casi più equi, ma sempre di pura fantasia:

  • In parti uguali
  • In base al nucleo familiare presente in ogni appartamento
  • chi abitava da solo pagava metà quota
  • chi abitava in più di tre persone pagava il doppio
  • chi consuma troppo mette il contatore e gli altri in altra modalità

Le spese in quei tempi venivano ripartite fra tutti. Nessuno era diverso. Tutti lamentavano spese troppo alte. E tutti pagavano lo sperpero generato da alcune di queste situazioni raccontate e da una pessima manutenzione e verifica del sistema distributivo.

L’avvento della norma sulla contabilizzazione ci ha aiutato, si, ma …

La norma Uni ci viene incontro con la normativa sulla tipologia dei contatori da adottare…

Ormai tutti lo sappiamo, il criterio più corretto è a consumo, pertanto se consumi paghi, se non consumi paghi solo le quote fisse di contatore.

Avete mai provato a fare la somma dei contatori e la somma del contatore generale ? SI? ecco, vi sarete accorti che nel 95% dei casi ci sono delle leggere differenze sui consumi. Vuoi perché le letture non sono state contestuali, vuoi perché il fornitore non ha ancora fatturato il conguaglio, vuoi perché ci son dei contatori vecchi che rilevano ormai male la lettura, o troppo o troppo poco. E poi eccolo, il pensiero della signora Maria: forse c’è una perdita.

Il Futuro:

Uno dei sistemi migliori per gestire i consumi acqua e prevenire problemi più ingenti quali le perdite, è un servizio di lettura costante di tutti i contatori.

Un sistema di lettura centralizzato, via wi.fi., che legge contestualmente e costantemente i consumi di tutti i contatori e legge anche il contatore principale da cui parte la linea condominiale. Solo così facendo c’è modo di gestire in maniera ineccepibile, sia le potenziali perdite di casa, che le perdite nella rete di distribuzione essendone avvisati nel giro di solo qualche giorno, se non il giorno dopo l’attestarsi di “anomalie di consumo”.

Componenti Tariffarie:

Va tenuto in considerazione che abbiamo principalmente due tipologie di tariffe. Ogni comune ha comunque un suo tariffario differente e pertanto da località a località tali tariffe subiscono modifiche, vi elenchiamo le più note tralasciando eventuali tariffe specifiche di alcune località.

Si ricordi che ogni tariffa varia in funzione di molti aspetti:

  • Residente
  • Non Residente
  • Domestico
  • Commerciale, industriale, artigianale, altri usi
  • Allevamento Animali
  • Usi Comunali
  • Antincendio

I Costi Fissi

Questa voce rappresenta un impegno contrattuale fisso annuale e si applica ad ogni unità immobiliare sottesa ad un contratto.

Sono quelle spese che anche in mancanza di consumo si pagano per numero di unità immobiliari collegate all’impianto idrico condominiale, qui vi troviamo normalmente un’unica voce “costi fissi” che varia in base alla tipologia di utilizzo, abitativo residente, abitativo non residente o altri usi.

Spese si rileva una voce unica di costi fissi, altre volte troviamo voci quali ad esempio: “nolo contatore” o anche Quote Fisse per Fognatura e per Depurazione

I Costi Variabili

Questo importo corrisponde all’effettivo consumo di acqua. La tariffazione dell’acqua avviene a scaglioni con prezzi crescenti. La quota variabile comprende i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione ove presente

Sono voci, quindi, che si pagano in funzione dei propri specifici consumi:

  • Consumo Acqua, che, per ogni bacino d’utenza, prevede determinate tariffe. Ad oggi la tariffa è cambiata in quasi tutta l’Italia. La Tariffa per le unità abitative per i residenti prevede che la fascia più bassa sia parametrata al numero di componenti il nucleo familiare. Normalmente rileviamo sulle bollette che per ogni componente la fascia è di 20Mc.
  • Fognatura
  • Depurazione
  • Altri oneri fra cui le varie voci UI1/UI2/UI3/UI4 ovvero voci quali ad es. Quota Fondo eventi sismici, Fondo qualità Tecnica, oneri perequazione bonus sociale, Fondo garanzia opere idriche

Cosa cambia quindi?

Per le utenze domestiche residenti (abitazioni con residenza anagrafica) sono state definite delle nuove fasce di consumo pro-capite(*)  in base alla composizione del nucleo famigliare. Gli scaglioni tariffari sono commisurati alla numerosità dei componenti il nucleo familiare; in altri termini ogni persona componente il nucleo familiare dispone di 20 m3/anno di acqua da fatturarsi a tariffa agevolata (più 50 litri/giorno). Anche i successivi scaglioni sono commisurati alla numerosità.

La nuova modalità di calcolo delle tariffe  è stata pensata per premiare i consumi responsabili nell’ottica del contenimento degli sprechi e della salvaguardia della risorsa idrica.

IN PRATICA

Prendiamo due famiglie, ad esempio, con un consumo d’acqua uguale: 100 metri cubi all’anno. La famiglia Debbi è composta da 5 persone e la famiglia Pasina da una sola persona:

  • PRIMA senza  la tariffa pro capite
    La famiglia Pasina, con 1 persona e la famiglia Debbi con 5 persone, sarebbero rientrate nello  stesso scaglione tariffario e avrebbero pagato la stessa tariffa.
  • ORA con la tariffa pro capite
    La famiglia Debbi pagherà tutti i 100 m3 alla tariffa agevolata (20 m3 x 5 persone = 100 m3);
    La famiglia Pasina pagherà solo 20 m3 alla tariffa agevolata e gli altri 80 a tariffe maggiori.


Ecco ad esempio come sono calcolate le tariffe agevolate per tre tipologie di famiglie:

Famiglia A, di 1 sola persona, pagherà tariffa agevolata se consuma da 0 a 20 metri cubi annui.
Famiglia B, di 2 persone, pagherà tariffa agevolata se consuma da 0 a 40 metri cubi l’anno.
Famiglia C, di 3 persone, pagherà tariffa agevolata se consuma da 0 a 60 metri cubi l’anno.

Fonte: A2A Ciclo Idrico

La Ripartizione complessiva

Una volta definite le tariffe di competenza per la gestione per cui si esegue il riparto, applicate i medesimi valori di tariffa, i totali dei vari singoli consumi non è pari alla fattura dell’ente. Perché?

La spiegazione è alquanto banale.

Il Fornitore applica le tariffe conteggiando l’insieme delle unità immobiliari senza entrare nel merito dei singoli consumi specifici.

Per effetto di ciò non è detto che tutti consumino in maniera uniforme e tutti nel medesimo scaglione di tariffa. Pertanto si avvererà che:

  • i più parsimoniosi, ed attenti ai consumi, consumeranno poco e rientreranno nelle fasce più basse
  • i più sperperatori, ovvero sbadati nel consumo, consumeranno sempre molto e finiranno nelle fasce più alte in maniera diversamente proporzionale al proprio livello di attenzione al consumo

Ciò provocherà difformità e l’ente fornitore dell’acqua fatturerà, per chi avrà consumato di più, tendenzialmente la stessa cifra di chi ha consumato meno sino al limite di scaglione oltre al consumo dei più parsimoniosi, generando così una fatturazione inferiore rispetto a ciò che potrebbe essere atteso se il consumo fosse fatturato ad ogni singolo direttamente dall’ente.

Le Perdite

E se ci sono consumi aggiuntivi non rilevati ma rilevati facendo la differenza fra i consumi fatturati e la somma di tutti i singoli consumi?

Ecco queste potrebbero ben essere i consumi dell’irrigazione del giardino, o quelli dell’acqua utilizzata dall’impresa di pulizie, oppure ben potrebbero essere le famose perdite o quantomeno l’effetto di differenza di rilevazione del consumo di alcuni contatori. Rilevarlo con certezza è pressoché impossibile o quantomeno la relativa ricerca potrebbe ben costare molto più di una leggera differenza di consumi.

Il riparto delle spese

Spiegati i concetti fondamentali, si arriva quindi a definire il costo relativo a tutti i singoli consumi di acqua.

L’eccedenza, dovuta alle differenze di fatturazione, in mancanza di consumi comuni per differenza o di perdite, va risuddivisa fra tutti i condòmini oggetto di addebito consumi acqua.

Non ci son tanti modi per ripartire questa differenza, i principali metodi più equi sono:

  • per SATURAZIONE, ovvero sino alla concorrenza del limite di fascia, le quote di fascia lasciate libere sono utilizzate in maniera identica da tutti gli altri che hanno avuto consumi superiori. Così facendo viene spalmato il beneficio della minor tariffazione su tutti sino a saturare tutte le singole fasce di consumo.
  • in proporzione ai consumi addebitati per fascia. Criterio adottato da sempre dal nostro studio al fine di agevolare in misura minima anche chi è stato più parsimonioso e non agevolare solo chi ha consumato rispettivamente di più. Criterio volendo anche contestabile, ma una volta spiegato ai condòmini non abbiamo mai trovato pareri discordanti in merito e perennemente confermato in assemblea come miglior criterio.

Ed i consumi comuni o le perdite?

I consumi comuni o le fantomatiche e terrificanti perdite non possono essere spalmate su tutti in funzione dei loro consumi. Questi consumi non sono in proporzione ai consumi individuali ma hanno carattere esclusivamente autonomo e comune a tutti.

Di conseguenza andranno ripartite per centro di costo, ovvero se i consumi comuni sono relativi all’irrigazione del giardino andranno ripartite in funzione dei medesimi criteri utilizzati per il riparto dei consumi del giardino (in alcuni casi il giardino potrebbe non essere comune a tutti). Per analogia ciò vale anche per l’acqua delle pulizie o per l’acqua usata per scopi comuni.

L’acqua degli idranti, ad esempio, è normalmente fatturata con utenza a se stante e se gli idranti sono a servizio del solo piano autorimesse, il relativo costo sarà ripartito solo sulle autorimesse.

Le perdite ? dovranno essere ripartite a millesimi di proprietà su tutte le unità collegate all’utenza acqua.

Limiti occulti della tecnologia

Ad inizio articolo vi abbiamo illustrato una delle uniche metodologie per monitorare costantemente i consumi e prevenire così perdite, private o comuni che siano. Il grosso limite è che questo servizio è un servizio che costa e spesso in assemblea non viene sentito come rilevante fino a quel giorno in cui l’amministratore vi comunica che si son registrati 10/20/30 o anche più mila euro di perdita occulta di acqua nel terreno. Perdite non rilevate perchè l’acqua veniva dispersa nel terreno e nessuno ha rilevato anomalie nel corso del tempo.

Solo allora il tema “perdite” si valorizza e si è disposti ad investire per prevenirle.

E tu vorresti aspettare la sorpresa o prevenire ?

 

Chiedici come, saremo ben lieti di illustrarti soluzioni ideate da fornitori e partner a noi noti…

Trasparenza nella fatturazione e ripartizione delle spese

Normalmente non amiamo affidarci a letturisti che spesso tralasciano alcuni concetti fondamentali, percui preferiamo che i medesimi facciano solo l’attività che gli riesce meglio, fare le letture e comunicarcele, al riparto provvederemo noi, sempre che l’assemblea non abbia preferenze differenti od opti per questi servizi innovativi per i quali il servizio è reso per mezzo di software specifici di fornitori terzi rispetto a noi; saranno comunque loro a comunicarci il consumo annuo.

Ciò per noi è solo un punto a favore, stante il concetto di trasparenza che cerchiamo di dare a tutto il nostro lavoro.

 

Ti ricordiamo che usiamo il gestionale più evoluto sul mercato attuale e dedicato agli amministratori di condominio che vogliono prendersi cura dei propri clienti.


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